Serenate sotto casa, concertini di piazza, documentari: il mondo dello spettacolo e della cultura si reinventa. Musicisti e registi ticinesi si raccontano.
di Federico Franchini (Area).

(…) Questi sono proprio giorni strani. O strani giorni. Come narra l’audiodiario intitolato per l’appunto “Strani giorni”. L’idea l’ha avuta il regista Olmo Cerri che, attraverso un numero telefonico, ha raccolto decine di testimonianze sonore che ha poi raggruppato in 26 episodi podcast. Il risultato è un coinvolgente racconto collettivo, diffuso a puntate tramite vari vettori e attraverso alcune radio  indipendenti ticinesi, come Radio Gwendalyn o Radio Carona Skonvolt, un’emittente attivata in questo periodo pandemico (da ascoltare, già che ci siamo, la canzone reggae sulla quarantena realizzata dagli skonvoltoni caronesi). Al di là delle incertezze e delle incognite, questo periodo è anche fonte d’ispirazione: «Certo da regista indipendente vivo con diversi punti di domanda – spiega Olmo, sottolineando al contempo «che siamo di fronte ad una situazione surreale, mai vissuta prima, che, oltre a permettermi di fare lavori rimandati, è stata grande fonte d’ispirazione». Un periodo in cui il regista ha percepito il desiderio di raccontare e condividere il proprio vissuto della gente, come dimostra il successo di “Strani giorni”: «Abbiamo ricevuto decine di testimonianze, anche molto intime, da persone sconosciute e diverse fra loro, che abbiamo montato cercando di dare un senso e un’uniformità anche grazie al contributo musicale di Victor Hugo Fumagalli». Strani giorni è quindi uno straordinario archivio sonoro di questo periodo, oltre che un progetto totalmente no profit.

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