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I Cineclub degli emigranti italiani in Svizzera

Fra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80 in Svizzera vi era un grande fermento legato all’organizzazione di cineclub dedicati agli emigranti italiani: nel 1969 se ne registrano 12, e nel 1974 sono già 23 i gruppi recensiti.

In onda a Laser (Rete 2) giovedì 10 gennaio 2019, alle 9’00, con replica in tarda serata.

Migliaia i tesserati che accorrono mensilmente per godere delle pellicole e per discutere insieme dei temi sollevati dalle proiezioni. Questi cineforum sono stati importanti esempi di autogestione migrante del consumo cinematografico. Sono però ricordati anche come degli importanti momenti di formazione culturale e politica per le decine di migliaia di lavoratori italiani presenti in quegli anni.

Con il tempo si crea una collezione di film, che verrà organizzata in una vera e propria cineteca, dedicata ad Alfredo Pollitzer, uno dei più attivi animatori culturali di questa esperienza, prematuramente deceduto.

Questo desiderio di cultura, anche cinematografica, che dagli anni ’60 si manifesta in maniera sempre più preponderante, riceve importante impulso da due organizzazioni italiane, la Società Umanitaria di Milano e l’Arci che creano i presupposti per l’avvio delle attività cinematografiche della Federazione delle Colonie Libere con l’obbiettivo, secondario ma ben chiaro a tutti, di creare un legame con il movimento politico, sociale e sindacale svizzero.

I circoli dei cinema della Federazione delle Colonie libera Italiane in Svizzera (l’organizzazione che dal 1943 si occupa di tutelare i lavoratori italiani emigrati in Svizzera e di coordinare le attività sociali e culturali) hanno proiettato nel corso degli anni centinaia di film e documentari in occasione dei tanti appuntamenti organizzati.

Le attività dei cineforum si arrestano all’inizio degli anni ’80. Alcuni tentativi di rifondare la cineteca sono stati fatti. Oggi le Colonie continuano ad organizzare saltuarie proiezioni, rassegne ed eventi cinematografici, ma è abbastanza evidente che la situazione è molto diversa. Il consumo cinematografico è profondamente cambiato, non esistono più cineforum strutturati e la cineteca Pollitzer rimane solo un fondo depositato alla Cineteca Nazionale. Ma il bisogno di cinema, da parte degli emigranti, è scomparso?

Audiodocumentario di Olmo Cerri, con le testimonianze di Morena La Barba, Paolo Tebaldi e Gianfranco Bresadola e gli estratti di numerosi film depositati presso la Cineteca Pollitzer o mostrati in occasione delle tante attività proposte: Il treno del Sud di Alvaro Bizzarri, Amarcord di Federico Fellini, Banditi ad Orgosolo e Diario di un Maestro di Vittorio De Seta, Il cammino della speranza e Il ferroviere di Pietro Germi, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri e Roma Città aperta di Roberto Rossellini.

Si ringrazia Mattia Lento e la FCLI per il sostegno.

Per approfondire: