Una serie di ritratti a persone “fuori dagli schemi” del nostro cantone. Un progetto inizialmente elaborato con il Centro di Accoglienza Diurno di Ingrado a Lugano e come testi di Laurea per la SUPSI DLS con il titolo “Cartoline da Lugano” e che poi ha preso una vita sua. Abbiamo allargato il raggio di azione coinvolgendo tutto il territorio cantonale e il risultato di questo lavoro è stato anche trasmesso dalla trasmissione “La Tele” della RSI nel dicembre 2008.

Autobiografie urbane – non ho mai visto una cartolina con su Molino Nuovo
Mi affascinano le storie, mi piace ascoltarle, inventarle e raccontarle. Mi affascinano le persone, mi piace ascoltarle, conoscerle e raccontarne. Storie e persone sono quindi i due pilastri fondamentali di questo lavoro. Storie e persone si muovono seguendo i percorsi segnati dalle strade, che collegano le città. Le storie si muovono tramite le persone, che le raccontano, le divulgano e le tramandano. Le persone sopravvivono grazie alle storie; storie sottoforma di sogni, progetti e racconti del proprio percorso di vita. Le persone sopravvivono grazie alle storie, che rendono immortali i loro protagonisti, almeno fino a quando ci sarà qualcuno disposto a raccontarle e a tenerle vive. Ancora di più mi piacciono le storie sotterranee, quelle con la “s” minuscola, le storie “dalla parte sbagliata della storia” le piccole storie che nessuno mai racconta, che però contribuiscono a creare, come affluenti di un fiume in piena, il flusso della Storia.

Assieme alle persone che hanno avuto voglia di accompagnarmi in questo percorso, abbiamo girovagato fra le strade della “periferia” ticinese, abbiamo guardato la città e ci siamo guardati, con degli altri occhi.