Durante i tre mesi di presenza a Lugano, La Straordinaria sarà il più grande spazio culturale indipendente di tutta la Svizzera italiana.

Il progetto vuole presentare alla popolazione una ricca e diversificata offerta culturale in tutti gli ambiti della creazione artistica contemporanea (musica, teatro, cinema, arti visive, letteratura, ecc). La Tour Vagabonde sarà un luogo per immergersi nella vita culturale della regione in un ambiente conviviale, con spazi ed eventi dedicati specificatamente alla socialità e alla partecipazione culturale.

  • Il programma dettagliato e le informazioni sono sul sito web.

Dall’intervista realizzata da naufraghi.ch il 5 novembre 2022

La regione in cui viviamo e lavoriamo ha un problema di spazi: mancano spazi di cultura alternativa dal basso, mancano spazi per gli artisti, atelier, mancano sale prove. Mancano spazi per la produzione culturale alternativa, per le prove delle compagnie teatrali. Mancano spazi per abitare a prezzi accessibili, spazi dove ritrovarsi e dover star bene. Negli anni si è fatto fatica a valorizzare quelle realtà che sono nate in maniera spontanea sul territorio e che dovrebbero essere linfa e nutrimento del panorama culturale di una città. Realtà che pensiamo possano essere un vero arricchimento per tutto il tessuto sociale e per la popolazione.

Lugano ha spesso reso la vita difficile a queste realtà presenti sul territorio. Pensiamo per l’appunto al Molino, con uno sgombero dai contorni tristi, al Casotto, allo Spazio Morel (che nonostante tutti i tentativi fatti dal collettivo per trovare una soluzione soddisfacente non ha mai trovato un reale riconoscimento). Ci teniamo a ricordare che la produzione culturale è una cosa diversa dalla fruizione di eventi. Pensiamo che sia importante che Lugano diventi una città di produzione, di incubazione di idee nuove (che a volte possono anche infastidire o non essere subito capite) e non solo di consumo culturale. Spazi per fruire della cultura istituzionale e commerciale a Lugano ce ne sono con anche delle eccellenze. Ma non bastano.

Siamo felici e riconoscenti che la Città di Lugano abbia deciso di sostenere questo progetto e abbia saputo trovare dei canali comunicativi e di collaborazione fuori dagli standard. Dobbiamo precisare che La Tour Vagabonde non è un obiettivo raggiunto ma solo l’inizio di un percorso e di un dibattito che vogliamo aperto e inclusivo; non è una soluzione ma è il nostro tentativo di riattivare una discussione che si è impantanata da troppo tempo. Crediamo che la Tour Vagabonde non debba essere un alibi per non dare risposte durature ad altre questioni urgenti. A voler essere un po’ provocatori si potrebbe dire che la Tour non è una soluzione ragionevole, ma una risposta straordinaria. In una città piena di edifici sfitti occorre davvero portare quintali di legno da oltre Gottardo per avere uno spazio per la cultura dal basso?

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