ven 13. mag 2022 / 21.45–00.00 – Studio Foce Via Foce 1 6900 Lugano

«Macerie, resti. Ma c’eri e resti». Questa piccola prodezza linguistica – una scritta sui muri – appartiene al campo dell’anfibologia, espressione contenente doppiezza sintattica e dunque interpretabile diversamente a seconda del modo di leggere.

Di macerie e di resti è stato (e lo è ancora) il nostro orizzonte. Una pandemia, un’ennesima guerra, e più localmente la demolizione del CSOA Il Molino a Lugano. Più che mai oggi la Festa danzante vuole ribadire il bisogno di vicinanza, di stare insieme, sottolineare dunque il “ma c’eri e resti”. Grazie alla danza vogliamo ritrovarci in quell’esperienza universale della trasformazione. Prendersi cura di noi, degli altri, del mondo. Ribellarci alle barbarie, trovare il coraggio e il desiderio di non piegarsi di fronte alle macerie. Noi ci proviamo con una serata all’insegna della pensante leggerezza. Dopo l’irriverente spettacolo Beast Without Beauty invitiamo tutte/i a un insolito party, a ballare sulle macerie perché “grazie alla danza sia possibile rendere presenti gli dèi”.

Con Dj Ink, le incursioni musicali alla chitarra di Francesco Giudici, i blitz in danza di Mattia Cantoni. E da ultimo, ma non ultimo, l’invito ad ascoltare passeggiando per la città dei podcast Macerie coordinato da Olmo Cerri, racconti a più voci relativi alla storia recente dell’autogestione in Ticino «un modo per riflettere su quello che siamo e su quello che vogliamo diventare, per risalire il fiume del tempo, (…). Perché dopo le macerie ci siano orizzonti.

In collaborazione con Casa della Letteratura della Svizzera Italiana, Associazione Grande Velocità e Associazione REC.