A partire da oggi “Naufraghi/e” si propone di ampliare la propria offerta di temi, argomenti e riflessioni, ospitando un formato sempre più utilizzato anche dai portali informativi, quello del podcast, per offrire una serie audio in nove episodi settimanali, tutti i martedi, dal titolo “Macerie”.

Come anticipato ieri, si tratta di un progetto curato da Olmo Cerri, che intende dar voce a protagonisti e testimoni di un fenomeno sociale e culturale com’è quello dell’autogestione, che ha attraversato tutte le realtà urbane negli ultimi decenni e che ha avuto nel nostro Cantone una propria “storia” non ancora sufficientemente conosciuta ed indagata.

Sulla nostra zattera, in questi mesi, abbiamo dato conto, con articoli e approfondimenti, di quanto sia diventata “bruciante”, politicamente, socialmente, culturalmente, la questione “autogestione” dopo l’abbattimento di parte dell’ex-Macello di Lugano avvenuto lo scorso 29 maggio.

Quella che per circa un ventennio è stata la sede di un’esperienza a volte controversa ma radicata nel tessuto cittadino, è oggi ridotta in macerie a causa di un intervento da parte della polizia di cui si attendono ancora non poche spiegazioni, soprattutto dal Ministero Pubblico e dal Municipio.

Sotto queste macerie sono rimasti affetti ed effetti personali che potrebbero o dovrebbero poter trovare il modo di tornare ad esprimere una propria voce, personale e collettiva, che sia in grado di darsi una rinnovata “identità” e con cui il contesto sociale luganese e ticinese non può evitare di confrontarsi.

“Naufraghi/e” aveva già creato un’occasione di dibattito aperto in una serata organizzata in collaborazione con l’USI a Lugano lo scorso 24 giugno ed è sulla base degli stessi presupposti che, ospitando il podcast “Macerie”, intende promuovere non solo o non tanto un prodotto che chiaramente esprime ideali ed intendimenti dell’”autogestione”, ma soprattutto la necessità di capire una realtà e le sue diverse espressioni nel tempo, per misurarsi con essa, ciascuno con i propri dubbi e le proprie inclinazioni, possibilmente senza pregiudizi.

Uno dei grandi pregi del lavoro curato da Olmo Cerri sta infatti proprio nell’essere “onesto”, nel non nascondere nulla, nel dichiararsi sin da subito come un contributo di chi quell’esperienza l’ha vissuta, condivisa, promossa, lungo tutto il suo percorso o solo per un suo tratto. “Macerie” parla in prima persona, apertamente, a livello personale e collettivo, per raccontare una storia, o meglio, molteplici storie di vita che hanno cercato e oggi, magari in forme da rinnovare o rivedere, continuano a cercare modalità diverse, antagoniste anche, di leggere il nostro mondo e le sue regole sociali.

L’intenzione di “Naufraghi/e” è dunque quella di invitare all’ascolto, del podcast “Macerie” e soprattutto di idee, sogni, progetti, per provare a capire, per un nuovo e diverso dialogo, per un confronto che non finisca nell’esasperazione dello scontro frontale, fra ruspe e proiettili di gomma.

“Macerie” su cui ricostruire, insomma, un tessuto sociale aperto e civile, nel senso proprio del termine.

Enrico Lombardi / Naufraghi del 12 ottobre 2021