Per tre mesi, a Lugano, in zona Cornaredo, sarà attivo un particolarissimo centro di attività e di animazione culturale tutto da scoprire

Si chiama Tour Vagabonde: è una struttura itinerante che offre la possibilità di immergersi nella vita culturale della regione in un ambiente conviviale, arricchito da spazi ed eventi dedicati specificatamente alla socialità e alla comunità locale, grazie a una torre alta 11 metri e pesante 50 tonnellate che ospiterà tre mesi di eventi.

La neonata associazione Idra, formatasi per l’occasione e composta da operatori e operatrici culturali residenti nella regione, porterà per la prima volta a Lugano la Tour Vagabonde, ispirata ai teatri elisabettiani, capace di accogliere spettacoli in tutte le discipline artistiche e un pubblico di oltre 300 persone. La struttura, nata a Friborgo più di 25 anni fa, ha viaggiato nelle principali città svizzere ed europee, ospitando programmazioni realizzate da associazioni presenti sui rispettivi territori e per la prima volta nella sua storia arriverà nella Svizzera italiana.

Nell’arco dei suoi tre mesi di permanenza a Lugano (dal 28 dicembre 2022 al 28 marzo 2023) la Tour Vagabonde verrà gestita dall’Associazione Idra che presenterà La Straordinaria: una ricca programmazione culturale dedicata alle numerose sfaccettature dell’arte contemporanea. Saranno presentati oltre 50 eventi che coinvolgeranno più di 100 artiste e artisti provenienti da tutta la Svizzera e dall’Europa, attivi in tutti gli ambiti della cultura (arti visive, teatro, letteratura, cinema, musica, ecc.).

Incontriamo alcuni membri dell’associazione Idra per cercare di capire quali sono gli obbiettivi e da cosa nasce questa esigenza.

Noah Sartori, copresidente dell’associazione: “La Straordinaria sarà l’occasione per presentare a un largo pubblico le numerose sfaccettature della produzione culturale contemporanea ticinese, svizzera e internazionale. Il progetto vuole inoltre essere un’opportunità per riunire le più diverse esperienze della scena culturale indipendente, anche con l’obiettivo di definire necessità e progetti comuni quali, ad esempio, l’ottenimento di spazi per la creazione e la diffusione di contenuti culturali al di fuori dei circuiti istituzionali, o ancora un rafforzato riconoscimento del ruolo centrale svolto dalla scena artistica indipendente nell’ecosistema culturale della Svizzera italiana.”

Olmo Cerri, membro dell’associazione: “la regione in cui viviamo e lavoriamo ha un problema di spazi: mancano spazi di cultura alternativa dal basso, mancano spazi per gli artisti, atelier, mancano sale prove. Mancano spazi per la produzione culturale alternativa, per le prove delle compagnie teatrali. Mancano spazi per abitare a prezzi accessibili, spazi dove ritrovarsi e dover star bene. Negli anni si è fatto fatica a valorizzare quelle realtà che sono nate in maniera spontanea sul territorio e che dovrebbero essere linfa e nutrimento del panorama culturale di una città. Realtà che pensiamo possano essere un vero arricchimento per tutto il tessuto sociale e per la popolazione.”

Quali difficoltà avete trovate sul vostro percorso? 

Olmo Cerri: “Lugano ha spesso reso la vita difficile a queste realtà presenti sul territorio. Pensiamo per l’appunto al Molino, con uno sgombero dai contorni tristi, al Casotto, allo Spazio Morel (che nonostante tutti i tentativi fatti dal collettivo per trovare una soluzione soddisfacente non ha mai trovato un reale riconoscimento). Ci teniamo a ricordare che la produzione culturale è una cosa diversa dalla fruizione di eventi. Pensiamo che sia importante che Lugano diventi una città di produzione, di incubazione di idee nuove (che a volte possono anche infastidire o non essere subito capite) e non solo di consumo culturale. Spazi per fruire della cultura istituzionale e commerciale a Lugano ce ne sono con anche delle eccellenze. Ma non bastano.” 

E il vostro rapporto con la Città? 

Olmo Cerri: “Siamo felici e riconoscenti che la Città di Lugano abbia deciso di sostenere questo progetto e abbia saputo trovare dei canali comunicativi e di collaborazione fuori dagli standard. Dobbiamo precisare che La Tour Vagabonde non è un obiettivo raggiunto ma solo l’inizio di un percorso e di un dibattito che vogliamo aperto e inclusivo; non è una soluzione ma è il nostro tentativo di riattivare una discussione che si è impantanata da troppo tempo. Crediamo che la Tour Vagabonde non debba essere un alibi per non dare risposte durature ad altre questioni urgenti. A voler essere un po’ provocatori si potrebbe dire che la Tour non è una soluzione ragionevole, ma una risposta straordinaria. In una città piena di edifici sfitti occorre davvero portare quintali di legno da oltre Gottardo per avere uno spazio per la cultura dal basso?

Segnaliamo che l’associazione Idra, tramite La Straordinaria, lancia due bandi aperti a tutta la popolazione, uno per la raccolta di progetti culturali da realizzare all’interno della programmazione della torre e uno per la ricerca di progetti audiovisivi, entrambi con scadenza il 17 novembre 2022.