Critical mass in Ticino

(tipress)

«No, non blocchiamo il traffico. Noi siamo il traffico». Sono ormai dappertutto, difficile identificarli e difficile fermarli. Non hanno sedi, non hanno apparati né presidenti ma vanno avanti affermando con la loro visibilità il desiderio di spazi urbani a misura d’uomo. Sono il popolo di Critical mass, un fiume di persone irregolare che s’incontrano unendo in un’armonia disarmonica i loro ritmi. Critical mass è un movimento, un movimento fantasma – qualcuno lo ha definito – che si muove su due ruote. Un argine allo smog, allo stress da traffico, che senza roboanti proclami si materializza periodicamente nelle strade cittadine di numerose città del mondo. Nato nel 1992 a San Francisco – città di difficile percorribilità ciclistica per i suoi dislivelli territoriali –, il movimento ha via via preso piede in numerosi altri paesi (Stati Uniti, India, Inghilterra, Irlanda, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Ucraina, Russia…) raggiungendo l’Italia, la Svizzera e, mesi fa, il Ticino. (…)

Qui in Ticino, il primo raduno era stato promosso dal Centro autogestito il Molino lo scorso 5 aprile 2003. Un’esperienza che sembrava non avere futuro. Invece qualcosa ha continuato a muoversi e presto la “massa critica” si materializzerà di nuovo in Ticino. Il prossimo appuntamento è previsto infatti per sabato 13 settembre, ore 14.15, alla Gerra in via Trevano (tra il Cimitero e lo Skate Park) a Lugano. (…) Ora alla vigilia del secondo raduno di Critical mass in Ticino, Nicola Colombo non nasconde le difficoltà. «Speriamo che il raduno sia il primo di una serie. Sono però consapevole che partiamo un po’ svantaggiati – dice ad area – perché il Ticino è come una città di media grandezza, sparpagliata su un territorio vastissimo e, in questo scenario, riuscire a coaugulare un gruppo consistente di ciclisti non è un’impresa da poco. Quando la gente capirà che è un’occasione socializzante, piacevole e distensiva, sono sicuro che parteciperà numerosa». Anche la conformazione territoriale può essere un deterrente. «No, se pensiamo che Critical mass è partita da San Francisco. Piuttosto la dilatazione del territorio può costituire un ostacolo. Per questo credo sia importante proporre, di volta in volta, i raduni in più punti di ritrovo (Lugano, Locarno, Bellinzona, ecc.) che coinvolgano diverse zone del Cantone. Mi auguro, inoltre, che sabato le Ffs siano tolleranti con i partecipanti alla Critical mass permettendo loro di caricare gratuitamente le loro bici sul treno. Per il resto non possiamo che sperare nella voglia dei ticinesi di partecipare ad un evento collettivo che esprime una nuova concezione di vita, rispettosa dell’uomo, dell’ambiente e della diversità».

Tratto da: “Pedalate e moltiplicatevi: di Maria Pirisi da Area del 12 settembre 2003”

Alcuni dei manifesti realizzati per CM nel 2003-4

 

Critical Mass a Lugano (bici&baci) del febbraio 2004