All’alba dei 32 anni, sono abbastanza vecchio per condividere una prima lista di “Mi ricordo”. Come Perec ma meno belli.

Mi ricordo i dieci floppy per installare Windows 3.1.

Mi ricordo la prima volta che ho sbagliato numero. Invece di chiamare la nonna Lella a Noranco ho chiamato l’albergo Colorado.

Mi ricordo l’inserto chiuso di donna moderna.

Mi ricordo quando è caduto il muro di Berlino. Ho capito che era importante perché il babbo ha segnato l’evento sul quaderno su cui indicava la portata della sorgente della Colla.

Mi ricordo che si diceva di una zia di mia mamma che dopo una breve relazione con uno che si diceva fosse del giro delle brigate rosse aveva preso a rubare le borse di marca nei negozi e dire che erano espropri proletari.

Mi ricordo quando sembrava logico avere un solo indirizzo e-mail per tutta la famiglia.

Mi ricordo Lido Adriano.

Mi ricordo che a Lido Adriano se sentivo le alghe mi immaginavo che fossero le bende dei morti nella guerra in Jugoslavia (giusto al di là del mare).

Mi ricordo la Motonave Arcobaleno che passava davanti alla spiaggia di Lido Adriano e annunciava il suo passaggio con gli altoparlanti.

Mi ricordo che i crackers erano una cosa esotica che si mangiava solo in vacanza al mare.

Mi ricordo che i miei dicevano che se mangiavi lo yogurt col bifidus ti veniva la lingua biforcuta.

Mi ricordo il mio papà che mi diceva che noi eravamo del ceto medio basso e poi cantava che i borghesi erano tutti dei porci.

Mi ricordo una manifestazione dei docenti in cui si urlava “Buffi babbeo beccati questo corteo”.

Mi ricordo che i miei mi dicevano di non parlare di Arafat a scuola che non tutti erano d’accordo con noi.

Mi ricordo che mi miei mi dicevano di non dire agli altri bambini che Dio non esiste che se no avrebbero potuto restarci male e che era meglio restare vaghi.

Mi ricordo che si diceva che “in confronto all’universo la terra è grande come un pisello”. E il Pele che diceva che secondo lui era grande almeno come una mela.

Mi ricordo Topolino numero 2000.

Mi ricordo il Topokit in quattro pezzi d’estate.

Mi ricordo i tatuaggi imbevuti di droga che non avremmo mai e poi mai dovuto accettare dagli sconosciuti.

Mi ricordo “chi ti droga ti spegne” con i ragazzi senza pupille in ultima pagina di Topolino.

Mi ricordo la prima persona che mi hanno detto che era un drogato.

Mi ricordo gli incubi che ho fatto dopo che mi hanno detto che era un drogato che andavo a casa dalla nonna Lella a Noranco e c’erano tutte delle siringhe sul pianerottolo.

Mi ricordo la prima volta che siamo stati da McDondald’s e abbiamo incontrato il segretario comunale.

Mi ricordo andare a Lugano da solo. La sensazione.

Mi ricordo quella volta che in passeggiata scolastica siamo andati alla mattina a visitare un campo di concentramento e al pomeriggio all’Europa Park.

Mi ricordo quel periodo che ogni volta che d’inverno salivo sul bus avevo un’erezione.

Mi ricordo che i miei genitori mi dicevano che se si lasciavano le luci accese per niente avrebbero costruito una centrale nucleare sul nostro pianerottolo.

Mi ricordo i tre dessert della nonna Iva: la crém alla vaniglia, la torta di linz e le veneziane della Coop.

Mi ricordo quando abbiamo trovato a casa della nonna Iva una cannella scaduta vent’anni prima.

Mi ricordo la Emma.

Mi ricordo il Britch quando costruiva l’autosilo e ci faceva vedere i teschi che aveva trovato.

Mi ricordo cosa c’era prima dell’autosilo.

Mi ricordo il cane “Diana” dei signori Catella.

Mi ricordo che sul server del Molino c’era un file “besciamelle.txt” con la ricetta.

Mi ricordo quando in quarta elementare ho chiesto a babbo come facevano i semini ad andare nella pancia della mamma e lui ha nicchiato. Eravamo sulle scale della Coop.

Mi ricordo il gelato Friscolino.

Mi ricordo i gelatosandwitch.

Mi ricordo il Cleto che cantava “Quando sei, qui con me” in classe.

Mi ricordo che il Cleto mi aveva detto che la mia ricerca sui dinosauri cadeva proprio a pennello perché da li a poco sarebbe uscito Jurrassic Parc.

Mi ricordo il primo film che siamo andati a vedere che era “Oliver e Company” e c’entrava un cane.

Mi ricordo il primo anno di cui mi ricordo la numerazione: il 1990.

Mi ricordo il signor Peragallo di Castiglione della Pescaia.

Mi ricordo quando il babbo mi portava con il Ceck nell’aula di informatica per impaginare il giornale del PS.

Mi ricordo l’odore che c’era.

Mi ricordo l’aula docenti di Sonvico.

Mi ricordo la scatola della carta da riciclare dell’aula docenti di Sonvico.

Mi ricordo il nostro primo computer con il programma Framework.

Mi ricordo le uova di ragno nel cassinel della Colla.

Mi ricordo le tende della camera della nonna Iva con quelle specie di uova di insetto a forma di tubicino.

Mi ricordo quando i miei hanno scoperto che fumavo le canne e il babbo mi ha scritto una lettera in cui diceva che a volte le droghe sono servite per evitare che i giovani facessero la rivoluzione.

Mi ricordo quando ho fatto vedere al babbo per la prima volta Youtube e abbiamo cercato “avventure in elicottero” ma non c’era.

Mi ricordo l’angioma della Titti.

Mi ricordo il bruco di peluche fatto dall’Ursula Civatti accanto al letto.

Mi ricordo i walky talky.

Mi ricordo la Samanta e il Riccardo.

Mi ricordo il Manuel e la Ramona.

Mi ricordo quando mi ha morso il cane della Desi.

Mi ricordo quando comperavamo l’acqua gasata nelle bottiglie di vetro.

Mi ricordo la Shari.

Mi ricordo la Barbara Galimberti che quando veniva a casa nostra non voleva mangiare i biscotti rotti perché credeva che fossero già stati mordicchiati.

Mi ricordo l’AGAS. Associazione Giovani Archeologi Sonvico.

Mi ricordo quando la mamma mi ha detto che il papà dell’xxxx era un pedofilo.

Mi ricordo quando la mamma e la Doris hanno riaccompagnato la Silvia a casa sua in Italia, che era scappata di casa.

Mi ricordo quando siamo andati al mercatino estivo di Melide e i miei genitori mi hanno spiegato cos’erano gli alternativi e io ho pensato che avrei voluto diventare un alternativo.

Mi ricordo quando il canale del videoregistratore era il 39.

Mi ricordo il vecchio lampadario con il disco bianco.

Mi ricordo i Risoletto.

Mi ricordo andare a far merenda alla Migros al quinto piano.

Mi ricordo che pensavo che quando sarei stato grande avrei visto tutte le puntate di Scherzi a parte e Paperissima che mi sembravano bellissime.

Mi ricordo “Ultimo minuto”

Mi ricordo quella puntata di Ultimo minuto in cui un bambino rimane chiuso a metà nella porta della metropolitana.

Mi ricordo l’ansia che mi metteva “Chi l’ha visto?”.

Mi ricordo quando il babbo mi ha detto che ogni tanto le persone scappano volontariamente e che scelgono di non tornare e che mi ha detto che secondo lui si può fare ma è meglio avvertire.

Mi ricordo quel fascio di fili colorati intrecciati nella scatola del cucito.

Mi ricordo vagamente la macchina rossa del nonno Alessio che aveva come delle branchie ai lati.

Mi ricordo le taxcard e la collezione di taxcard.

Mi ricordo le cassette arancioni di Bennato, quelle degli Inti Illimani e una fatta in casa con una canzone che faceva “Sould Dracula”.

Mi ricordo che bello quel periodo quando c’era l’Elio e la Tizi, il Ciril e il Nicolas.

Mi ricordo andare ai Goa.

Mi ricordo andare in giro per la Svizzera con il Binario7.

Mi ricordo quella volta che sono svenuto al Molino durante una conferenza su Mumia Abu-Jamal. Non ho mai saputo perché è stato incarcerato.